
Digitalizzazione, sostenibilità, formazione. Su queste direttrici si è svolta a Bologna la 19ᵃ edizione del Mecspe 2021. Alla più grande fiera della manifattura italiana, tutte le aziende partecipanti hanno mostrato, con le loro tecnologie e prodotti evoluti, le opportunità dell’innovazione industriale.
Tra queste anche HeadApp, presente con la piattaforma collaborativa Eye4Task. “Il nostro partner Orchestra ci ha ospitato nel dimostratore di Realtà mista per simulare il controllo qualità a bordo macchina.
Il caso studio, inserito nell’iniziativa speciale “Gamification-La fabbrica senza limiti” a cui eravamo presenti con i partner Biesse e Sargomma, è stato un ottimo assist per far vedere nel concreto come le tecnologie indossabili siano capaci di svecchiare il lavoro in fabbrica e potenziare i processi lavorativi”, dichiara Massimo Banino, CEO di HeadApp.
La fabbrica intelligente: nuove generazioni e know-how
Non a caso Banino usa il verbo “svecchiare”: il Mecspe, in linea con le esigenze del cambio generazionale, si è posto come obiettivo non solo l’ammodernamento della fabbrica, ma anche l’importanza di promuovere l’interazione tra gli stabilimenti 4.0 e i giovani.
Esigenza, dicevamo. Le Pmi italiane, infatti, incontrano grosse difficoltà a reclutare giovani da inserire negli impianti produttivi. A cosa è dovuto? In buona parte pure allo stereotipo che, nell’immaginario giovanile, vede la fabbrica come un luogo statico, scandito da un ritmo lavorativo sempre uguale. Privo di stimoli, insomma.
Smentire questo cliché è indispensabile. Per le industrie, infatti, si profila una sfida importante: ossia trasferire le competenze e custodire il know-how aziendale, specialmente quando ci sono pensionamenti. Le tecnologie immersive, infatti, sono utili anche nel training, con dati che mostrano quanto questo approccio innovativo sia più performante e attiri maggiormente i giovani.
Reperire nuove leve, attrarle in un processo produttivo smart, favorire l’interazione tra senior e junior, è quindi fondamentale per l’impresa sempre più orientata alle tecnologie immersive.
Come attrarre i giovani: la dimensione della fabbrica smart
Le aziende che hanno partecipato al Mecspe 2021 si sono prodigate per mostrare ai giovani la nuova dimensione della fabbrica intelligente, dotata di wearable device e di prodotti hi-tech.
In questo contesto, diventa importante dare risposte concrete in termini occupazionali, cavalcando il trend positivo del manifatturiero italiano. Stando all’Osservatorio Mecspe di Senaf, infatti, nel quadrimestre 2021, il 74% delle aziende prevede di chiudere l’anno con un aumento di fatturato. Il 70%, inoltre, è soddisfatto per come stanno andando in genere gli affari.
“È l’effetto ripartenza degli ultimi mesi che infonde ottimismo negli imprenditori, in una fase in cui purtroppo non è ancora chiuso del tutto l’amaro capitolo della pandemia”, sottolineano dall’Osservatorio Mecspe. Un buon segnale, quindi per il tessuto produttivo dell’Italia e per le giovani generazioni.
Per incentivarle, le aziende espositrici della più grande fiera della manifattura italiana hanno proposto dimostratori capaci di far vedere quanto i processi produttivi siano sempre più digitali. Una trasformazione che passa anche dall’uso wearable device, come dallo sfruttamento della Realtà aumentata, virtuale e mista nelle fasi della produzione.
Obiettivi dimostratore Realtà mista: efficienza e sostenibilità
Come anticipato, Orchestra ha ospitato HeadApp nel suo dimostratore, insieme ai partner Biesse, che produce macchine per la lavorazione di legno, vetro, pietra, metallo e advanced material, e Sargomma che produce componenti in gomma e plastica, utilizzando macchine Biesse. Obiettivo? Riprodurre una particolare situazione di fabbrica: il controllo della qualità a bordo macchina con la Realtà mista.
Nel workshop Mecspe dello scorso 25 novembre, Guido Colombo (Ceo di Orchestra), Mirco Anselmi (Country Director Italy di Biesse), Paolo Pallavidino (Technical and Sales Manager di Sargomma Srl) e Valerio Ferrero (Head of Research and Development Unit di HeadApp) hanno esaminato il caso d’uso. Adoperare le tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 – hanno ribadito i relatori – snellisce di fatto il processo di controllo qualità a bordo macchina.
L’efficienza si unisce anche alla sostenibilità: infatti, durante il processo, l’uso del MES aiuta l’operatore sul campo a individuare più rapidamente le eventuali non conformità dei pezzi. Inoltre, con la raccolta dati e l’analisi del Manufacturing Execution System, capisce i problemi che le ha generate. Ciò consente, quindi, di ridurre:
- Gli scarti
- Le rilavorazioni
- I cicli macchina.
A ciò si aggiungono i vantaggi forniti dall’uso di piattaforme collaborative, come Eye4Task collegate ai wearable device. In un’ottica sostenibile improntata anche sulla smart maintenance, sulla riduzione dei tempi di intervento e su migliori performance.
Caso studio MR per il controllo qualità a bordo macchina
L’approccio tradizionale sul controllo qualità a bordo macchina vede operatori prendere appunti su dei classici fogli. Girare attorno alla macchina per effettuare le ispezioni e le misurazioni. E, qualora riscontrassero delle anomalie, chiamare gli esperti tecnici per farli andare sul campo.
Tanti passaggi che rendono lungo l’intero processo di auditing. Come snellirlo? Lo vediamo nel dimostratore proposto da Orchestra insieme a HeadApp, Biesse e Sargomma.
Il MiniMES4.0 Retuner by Orchestra, progettato specificamente per le Pmi prive di digitalizzazione dei processi produttivi, collega gli operatori della produzione su qualsiasi dispositivo. I quali possono quindi tenere traccia di tutte le fasi.
Nella simulazione proposta al Mecspe, questo innovativo sistema software automatico è installato su Materia CL (CNC 5 assi) del Gruppo Biesse. Questa macchina, progettata per lavorazioni ad alta velocità di materiali avanzati, nel caso d’uso è impiegata per fresatura e taglio di resina poliuretanica, dalla densità di 700 Kg/m3. Quando la macchina è in funzione, il MES raccoglie i dati di produzione, come lo stato di avanzamento e i parametri di lavorazione della macchina.
Per mostrare l’utilità e l’efficacia di queste soluzioni hi-tech nella riduzione dei tempi d’intervento e degli scarti, è stata stimolata una misurazione anomala durante la produzione di piccoli lotti.
Cosa accade? L’indicatore fuori range è individuato in tempo reale e analizzato dal MiniMES4.0 che, grazie all’integrazione con la piattaforma collaborativa Eye4Task, crea in autonomia task di quality assurance.
MES e check-list per misurazioni con gli smart glasses
Sono attività con delle apposite check-list per l’operatore on field. Quest’ultimo, dopo aver ricevuto sui mobile una notifica, indossa gli smart glasses.
A riguardo, si è optato per Realwear HMT. Il motivo? Il monoculare rinforzato:
- Non è invasivo
- È resistente
- Ben si adatta agli ambienti delle fabbriche pieni di polvere come possono essere quelli della produzione.
Inoltre, grazie alla funzionalità di riduzione del rumore ambientale, consente all’operatore di lavorare anche in contesti rumorosi.
Nel dimostratore, l’operatore sul campo procede con l’ispezione visiva a mani libere sul lotto di produzione a rischio. Ha a disposizione una serie di tool di Eye4Task per effettuare un audit di qualità. Può ad esempio registrare un video, scattare delle foto, accedere ad altra documentazione multimediale.
In particolare ha tutti gli strumenti per controllare i valori richiesti dalle metriche del prodotto.
A tal proposito, nella check-list del dimostratore sul controllo di qualità a bordo macchina, all’addetto on field è chiesto di:
- Misurare il diametro interno del prodotto Sargomma lavorato dalla macchina Biesse. Se ne avesse bisogno, può accedere anche a una scheda informativa sui calibri per lavorare in autonomia
- Misurare la parte esterna del prodotto. Anche qui c’è una card con delle informazioni per proseguire nell’attività
- Eseguire l’ispezione visiva del pezzo prodotto e proseguire nella valutazione grazie a un tool che permette di avere una lista di valore tra cui scegliere per comunicare lo stato del prodotto (conforme/scarto/da rilavorare)
- Scattare la foto del pezzo fuori range per documentare e chiudere il task.
Alla fine della procedura, tutto può essere scaricato dal supervisore e archiviato come report creato dalla piattaforma collaborativa Eye4Task. Nel report sono inclusi tutti i dati raccolti dall’operatore sul campo.
L’informazione viene recepita dal MiniMES4.0 che imposta il pezzo prodotto come scarto e segnalala l’anomalia nell’avanzamento del lotto.
Prima di ultimare l’attività, per fugare eventuali dubbi l’operatore può confrontarsi con un esperto in remoto. Con il comando vocale, l’operatore on field avvia la videochiamata con la Support Room di Eye4Task: nella live collaborativa, un esperto di produzione in remoto guida real time l’addetto sul campo nella valutazione del lotto.
Eye4Task nel dimostratore di Orchestra: l’approccio Lean
“Il prodotto E4T con cui, al Mecspe, siamo stati in partnership con Orchestra, offre la possibilità di aumentare l’esperienza di un utilizzatore sul campo, riducendo quindi i tempi di spostamento interno alla fabbrica. Un’ottica dunque orientata molto all’approccio Lean, che ottimizza il processo di quality assurance per ridurre gli sprechi. Si aumenta anche la precisione: tutti i controlli, come visto nel processo, sono effettuati infatti direttamente sul pezzo”, precisa Valerio Ferrero di HeadApp.
L’operatore on field ha sugli smart glasses tutte le informazioni di controllo e di monitoraggio forniti dal MES. Report aziendali che la piattaforma ready2use E4T veicola, sempre puntuali e in diverse modalità, all’esperto sul campo che effettua il controllo qualità a bordo macchina. Con questa filiera, l’addetto in field può:
- Avere i dati precisi
- Effettuare le misurazioni
- Verificare la produttività.
“Ciò permette di controllare che tutto sia conforme alle attese di prodotto. Assicurando pertanto pezzi di alti livelli d’efficienza. Un auditing di qualità sul macchinario. Come nel caso preso in esame, i sistemi esterni con cui siamo integrati – conclude Ferrero – creano di fatto delle attività sulla nostra piattaforma, che rimandano ad apposite check-list per gli operatori”.
Conclusioni
L’esigenza di rinnovare le fabbriche si coniuga, come visto, anche alla necessità di preservare il know-how aziendale. A riguardo, l’approccio della formazione, nella fabbrica digitale, sta subendo una trasformazione. Il tradizionale è superato infatti da quello più innovativo, basato sul principio del “learning-by-doing” e sul “serious game”, per una formazione immersiva che migliora l’apprendimento e le competenze dei junior.
Un ottimo modo, quindi, per superare quello stereotipo nell’immaginario giovanile della fabbrica priva di stimoli, ancorata al passato. Ed ecco che i giovani prendono in eredità il know-how dell’azienda e l’esperienza tramandata dai senior.
La trasformazione digitale, anche per l’impulso dell’Industria 4.0, spinge gli stabilimenti a usare durante la produzione prodotti hi-tech e wearable device. La Realtà aumentata, la VR e la MR applicate a diverse attività di fabbrica, infatti, dimostrano quanto siano versatili ed efficienti nei cicli produttivi. Un’azienda sempre più interconnessa e integrata a piattaforme collaborative per migliorare la competitività e ridurre gli sprechi.
Il Mecspe ha messo in evidenza diversi aspetti: ci piace pensare alla sinergia delle idee, delle soluzioni, dei macchinari digitali, per creare nuovi sostrati produttivi orientati verso un futuro sostenibile in mano a giovani competenti. Custodi dell’esperienza di chi li ha preceduti.
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